lunedì 21 giugno 2010

Recensione Rollerball



Hey hey hey!
Dopo mesi mesi e mesi di nullafacenza blogghistica, il Bruce torna a pubblicare!
Ne facevate a meno?
Fatti vostri.
Oggi la "perla" che intendo commentare è un film osceno che tanto per cambiare è il remake di un film datato.
A mio parere brutto anch'esso.
Sì ragazzi, parlo di Rollerball, o come voi tutti chiamerete Ruollerbooll seguendo gli insulsi speaker della sua sigla.
Ma partiamo dall'inizio, troviamo subito un (pochissimo) simpatico coglione mentre cerca di uccidersi facendo Streetluge, per qualche centinaio di dollari.
E già iniziano le scene ridicole: a parte il fatto che il protagonista è Oz della fortunata serie di American Pie, che nella vita ha sempre fatto ruoli di belle teste di cazzo (letteralmente), quindi credibilità pari a zero, questo tizio fa la sua "discesa" totalmente senza subire un singolo graffio, mentre ovviamente macchine esplodono, gente muore ecc ecc
Mancavano solo donne che orgasmano dal nulla, ma dopotutto questo non è Shoot 'Em Up.
Beh, dal nulla spunta LL Cool J, che se lo raccatta in macchina e gli illustra la gloriosa via del Rollerball, uno sport insulso, pacchiano e praticato in luoghi non ben definiti, collocati tra il medio oriente, l'Asia e l'ex Urss.
Il nostro protagonista prima rifiuta, poi vede una pattuglia di poliziotti piantonargli casa e quindi decide saggiamente che, dopotutto, l'Asia ancora non l'ha vista, e chissà, magari potrebbe anche piacergli.
Cesura ridicola insensata.

Ci troviamo in una sorta di stadio indoor in Kazakistan, culla del nostro insensato sport, con la presentazione della ricchezza dei pirloni che giocano, e dello stupidissimo speaker. E qui, prima domanda: lo speaker principale sembra essere americano, parla in inglese, ma tuttavia il film è totalmente privo di squadre americane. Fa strano pensare che uno sport insulso a questa maniera non solo non sia stato inventato in America, non solo non vi si giochi ma nemmeno vi partecipino team americani, ma dopotutto chissenefrega, partiamo dal presupposto che sarà una vaccata, no?
Decisamente sì.

Altro errore macroscopico: lo speaker definisce il nostro Cowboy come nuovo giocatore, ma tutti lo conoscono, è già un beniamino degli sponsor e del pubblico. Booooh.
Il gioco si svolge regolarmente, ed è effettivamente noiosissimo, oltre che assolutamente insensato: persino dopo la breve presentazione che ne fanno i creatori per mezzo di una breve clip in 3D non ne si capisce nulla.
Ah, dimenticavo di dirvi che su questo "sport" vengono giocate ogni sorta di scommesse, facendo sì che girino attorno ad esso somme assurde, e che un pessimo Jean Reno (a volte ti vien da chiederti se i protagonisti di certe pagliacciate, che di solito sono attori rispettabilissimi, avessero finito tutti i soldi) fa da general manager mafioso per la squadra protagonista.
Beh, proprio per la questione scommesse e per il fatto che la noia mortale del gioco allontana preziosi spettatori, il nostro mafiosone decide di far sì che i suoi giocatori rimangano infortunati.
Che dolce personcina.

Praticamente la trama finisce qui, il resto sono scene di violenza gratuita e magistralmente finta, attori ridicoli (Klein che ha la faccia da grande grosso e ciula, LL COOL J che ha fallito anche come rapper, Rebecca Stamos che come modella è un bel vedere, ma che ha abilità recitative minori del mio letto in mogano), tette, macchine costose messe a caso in zone sconosciute del mondo ma del tutto non considerate. E un Jean che fa pietà, un po' come deve sentirsi un Ray Allen in una ipotetica partita a pallacanestro con i Puffi, unico attore fra i cespi di lattuga.

Ovviamente il nostro protagonista non ci sta, non vuole che tutti i suoi amici vengano uccisi in incidenti ecc ecc ecc, e quindi decide di scappare, portandosi dietro il fido LL che peraltro l'ha infognato in quel casino, e magari anche l'amichetta del cuore Reb.
Per chi se lo fosse chiesto per più di un nanosecondo non ci riesce, e anzi il povero nero finisce impallinato. Razzismo? Probabilmente anche, o forse si sono solo resi conto di quanto LL non fosse un attore. (Nel futuro è lievemente migliorato, ora un pochino lo sembra.)

Ma ora, il clou, la scena finale!
Praticamente, dopo una marea di casini e tentate corruzioni da parte di Johnny, Reno decide finalmente di sbarazzarsene organizzando per lui un match d'addio, che per il piccolo bimbo significa propriamente addio alla vita. Sarà una partita senza regole, un puro death match.
Dopo l'ennesima, stavolta totale, inutile carneficina, uno dei giocatori, uno del luogo, parlando inglese (santoddio, che pochezza gli americani) riesce a sobillare il pubblico e a renderlo sensibile di fronte al millesimo tentativo di uccidere il loro beniamino, che reagisce uccidendo il leader degli avversari.
Tutti reagiscono, gli avversari stessi (?) realizzano di essere stati sino a quel momento carne da macello messa in palio per gli ascolti (com'è che nessuno ci fosse mai arrivato prima è il IV segreto di Fatima), John non si accontenta, vuole la testa del cattivone, e lo va a cercare, finendo per fargli fare la fine del topo (Reno, sigh, Jean Reno!) e ammazzando anche la sua spalla ed aspirante Silla.
Il film si conclude con il nostro amico (?!?!) raccolto con un cucchiaino dalla sua fidanzatina e portato fuori.

Stavolta mi sono "dilungato" sulla trama dato che questo film non ha nemmeno parti particolarmente brutte, E' INTERAMENTE UN CESSO!
Sul serio, fotografia pessima, scelte di regia discutibili e cast o pessimo o mal utilizzato. McTiernan doveva essere assolutamente sotto acidi in quel periodo, non ho altra spiegazione.

Beh, oggi, dopo tanto tanto tempo, non ho nemmeno la forza di dilungarmi eccessivamente, questa visione mi ha prostrato!

Vi lascio quindi e
Saluti saluti saluti,
da un allucinato Bruce.