giovedì 26 novembre 2009

Recensione Alone in the Dark


Anche stavolta Uwe Boll si supera: la pratica dimostrazione che al peggio non c'è mai limite.
Direte "Si, ma intanto lui è ricco e voi no". Noi siamo ricchi di spirito, e per lo meno non veniamo sputtanati quotidianamente da milioni di persone.

Dopo l'acclamata prima recensione abbiamo deciso di tornare in due, dato che per affrontare certi abomini bisogna avere più rinforzi possibili.

Come sputtanare uno dei giochi più paurosi e cult degli anni novanta?
Facendone fare un film Uwe Boll l'uomo considerato l'Ed Wood della nuova generazione, con qualche miliardo di budget in più.

La domanda che subito viene in mente è: chi cazzo è Uwe Palla? Mi augurerei che i più potessero dire di non conoscerlo, ma gran parte dei traumi infantili delle nuove generazioni sono dovute alle sue mitiche idee realizzative: chi può dimenticare film come "Nel Nome del Re", "Postal", "Blood Rayne"?
Sfortunatamente a noi non succede.

Già da questi preamboli avrete immaginato la bellezza del film.

Cominciando dal principio veniamo informati da un'infinita presentazione della mistica presenza di una mitica popolazione: gli Abkani. Chi cazzo sono?!?!
Poche scene dopo un povero guardiano chiede incredulo spiegazioni che tutti vorremmo conoscere riguardo costoro. La rezione dei protagonisti sarà un'indignata risposta al poveretto, che tuttavia non chiarisce un beato ciufolo.

Il film comincia in un orfanotrofio quarant'anni prima degli eventi dove uno scienziato tenta di prelevare dei bambini(ok che sono gli anni sessanta, ma gli orfanotrofi nemmeno allora erano supermercati!! °_°) per astrusi esperimenti. La suora mossa da compassione tipicamente cristiana G L I E L I D A' !!

Facciamo un allegro quanto inspiegabile balzo di quarant'anni circa e troviamo uno degli orfani (quello che genialmente si chiude in una centrale ad alto voltaggio per salvarsi il culo) trasformatosi ahinoi in Christian Slater. Ora che lo sappiamo avremmo preferito ci schiattasse nella centrale (e probabilmente anche il bimbo).
Con gli anni ha sviluppato anche l'enorme capacità di monologare su qualunque cosa, dovuta al fatto che Slater non se lo fila nessuno.

Un abituée di Uwe Boll cerca di uccidere Slater, ma in modo particolarmente creativo: prima si arrampica inutilmente su un palazzo, poi cerca di ucciderlo. Che Slater faccia schifo anche all'Uomo Ragno?

Le cause della morte post duello sono talmente irreali che il medico legale dentro il film ci rimane di stucco: metterlo k.o. non serve, sparargli alla testa non serve, sparargli alle gambe gli dona forza ma in maniera prodigiosa trafiggerlo funziona. La migliore è la reazione di Slater che dopo averlo colpito alla testa tenta di sparargli alle gambe: si perchè alla testa era stato così utile alla prima volta! Solo tu hai il cervello nelle cazzo di tibie!!!

Ora facciamo conoscenza con la seconda protagonista: Tara Reid che interpreta il ruolo dell'archeologa. Cercano di darle credibilità facendole portare gli occhiali, ma a noi sembra tanto una segretaria da porno.

Costei, esperta conoscitrice dei mitici Abkhani incuriosita da un particolare referto che non appena verrà attivato porterà all'unica azione azione condivisibile di tutto il film: l'abbandono del set da parte dei famosi orfani.
Ok, sappiamo che Uwe come regista fa pena, ma vi sembrava il caso di insubordinarvi?

Christian Slater essendo il protagonista deve risolvere il problema arrivando ad un nulla di fatto; infatti se nella scomparsa misteriosa del cast non ci sono collegamenti evidenti, eccetto il fatto che qualunque povero idiota noterebbe ovvero che tutti erano parte del famoso gruppo di orfani gentilmente donati, come possiamo risolvere il caso?
Il film poi è un'inutile sequenza di morti stupide, irruzioni della esilarante polizia del paranormale (il cui comandante è talmente gonzo da farsi scippare il badge di riconoscimento da Manolesta Slater senza battere ciglio), di rocambolesche fughe dai mostri da parte dei nostri.
Ecco, sappiamo che è un clichet da film d'avventura, ma com'è possibile che i mostri si rivelino mostruosamente intelligenti solo quando devono seccare comparse? Cioè, se il protagonista (che a quanto pare ha o un'idea tutta sua dei posti sicuri o conosce qualcosa che noi tutti ignoriamo) stavolta si nasconde assieme con Patata Reid in uno sgabuzzino e non viene sgamato, com'è possibile che 'sti cosi giganteschi passino totalmente inosservati mentre seccano il guardiano all'inizio? Sarà il volere del grande Palla...

Se siete riusciti a sopravvivere indenni (dalla morte per risate, sia chiaro) alla prima metà del film, sappiate che è un crescendo.
Infatti Tara Reid improvvisamente svela la sua natura incompresa di topina in calore e senza un motivo preciso va a farsi fottere (non in senso figurato purtroppo) dal suo ex compagno Slater. Uwe Boll non si sentirebbe realizzato senza una scena di sesso fra le Mary Sue protagoniste completamente immotivata.
Qui, mentre noi esseri umani nel post sesso o scherziamo o chiaccheriamo di idiozie, questi due chiacchierano amabilmente degli Abkhani e delle amenità che circondano i vari misteri. Pare ovvio che le coccole secondo il machismo Bolliano siano roba da checche.
Dopo l'ennesimo scontro con le "forze del male" (i protagonisti sono in scena quindi i mostri sono goffi, stupidi e totalmente inoffensivi) dal quale escono manco a dirlo senza il minimo graffio, se riuscite a mettere in pausa il film al momento giusto potreste vedere un cappello da texano che svolazza per il set: il Grande Chuck ha calciorotato metà del cast, e così Uwe è costretto a farne morire un paio uccisi dagli Stupimostri.

Dopo l'ennesimo tentativo di suicidio da parte di Ichy tentiamo di finire la visione und recensione (Bruce è più smaliziato e dopo aver visto la filmografia completa di Jean Claude Van Damme niente lo scalfisce più).

La già citata ridicola polizia del paranormale entra pesantemente in scena salvando i mostri dai nostri, lapsus freudiano tutt'altro che insensato, dà una mossa alla trama scoprendo il luogo da cui questi fantastici mostri provengono (e salvando anche noi dall'ennesimo monologo di slater, magari accompagnato da una Reid sicura nel suo ruolo di Archeologa quanto lo sarebbe Bruce in quello di una ballerina di danza classica): un'isola al largo di non si sa quale mare del globo.
I nostri quindi supportati da un esercito che sulle prime pare formato da quattro pirla, che poi incredibilmente diventano una moltitudine e finisce per tornare composto da quattro pirla durante l'attacco dei cosi, giungono sull'isola.
Qui c'è una miniera. Cazzo estraevano? Non si sa, probabilmente Uwe ha pensato fosse una cosa figa.
Non lo è.
Questa fantomatica miniera conduce ad una camera operatoria.
Sull'isola.
Sotto la miniera.
Ok, la credibilità già non c'era in partenza, ma adesso per peggiorare il tutto manca solo il Grande Puffo a fare da commentatore esterno.

Ichy: "Beh, ora manca solo il cattivo con mitragliatore in mano che in delirio di onnipotenza racconta a Slater e Tara (che non lo capiscono) il piano"
Bruce: "Dai, non può essere COSI' scontato"
*dieci minuti dopo*
Bruce: "Via da quella finestra Ichy!"

Dopo un patetico viaggio dentro la miniera in cui i nostri danno prova delle loro grandi capacità (Tara legge come fosse la lista della spesa una stele abkhana, un soldato cade su dei pali appuntiti come nella più ridicola delle Fatality, un serpentello non ben definito morde ad una gamba una tizia e la uccide[no, non è una citazione dell'Iliade] la quale alla fine sembra resuscitare dato che muove allegramente la testa, Slater non fa un cazzo MA E' MEGLIO COSI').
Alla fine di questo viaggio troviamo lo scienziato-medico-amante dei bambini che gentilmente ci racconta il suo losco piano ignaro del fatto che a nessuno interessi... Ma guarda te, ha un mitragliatore in mano *D* : Ichy porta sfiga.
Questo losco figuro riesce ad aprire il portale, una parete di lamiera spessa tipo dieci centimetri che separerebbe il nostro mondo dal loro: senza voler costatare l'inutilità della stessa, quanto cazzo è profonda sta miniera?

Bruce: "Vuoi vedere che spuntano sotto l'orfanotrofio o simile che apparentemente si trova in un altro continente?"

I nostri ovviamente non cercano subito di chiuderla, prima ci fanno un'allegra scampagnata con pic nic annesso, e poi, consci del fatto che oltre la porta che separa il male dal bene ci sono effettivamente dei mostri (ma grazie al cazzo direte voi: noi diciamo lo stesso, ma a quanto pare non Uva Boll) decidono quindi di chiudere la porta nella maniera in cui gli americani interagiscono con qualunque cosa, imeni compresi: la fanno saltare. Di questo si occupa l'eroe della situazione: il povero pirla che all'inizio si era fatto soffiare il badge. Si, un genio. {Si dice che addirittura abbia dato ai cosi la colpa della sparizione del badge.}

Il film termina con una scena di profonda desolazione: la città (quale? boh) non si capisce se sia stata decimata o semplicemente evacuata dato che la voce fuori campo (si, è Slater -.-) parla della scomparsa dei mitici Abkosi (di cui continuiamo a non saperne un tubo) la telecamera si muove incontro ai protagonisti (ci siamo rotti di chiamarli nostri, specie perché speriamo che tirino le cuoia dal secondo minuto) e in un ultimo furto a Sam Raimi Boll ruba il finale della Casa.
Si, i tizi muoiono.
Si, è l'unico lato positivo del film.
Si, i Nightwish potevano prestare la loro canzone ad un film meno pacco.
No, Uwe Boll continua a fare il regista.

La nostra recensione giunge ora al termine, e grazie a SergioLeone siamo ancora vivi.

Ma non necessariamente lo saremo ancora durante le prossime recensioni.

Gli scossi Bruce e Ichy

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